Hai sentito parlare di fotografia HDR ma non sai cosa sia nello specifico? Questo acronimo nasconde un algoritmo di ottimizzazione dello scatto che può rivelarsi utile in determinate occasioni.

Si tratta di un sistema fotografico che consente di ottenere risultati eccezionalmente fedeli alla realtà, ricchi di dettagli e sempre luminosi.

È una strada sempre percorribile che offre solo vantaggi? Certo che no, come ogni tecnica fotografica va usata con parsimonia e impiegata solo quando necessario.

Scopriamo insieme cos’è e come funziona la fotografia HDR.

High Dynamic Range cos’è?

High Dynamic Range sta per “ampia gamma dinamica” ovvero un sistema di gestione intelligente della gamma dinamica ampliata (HDR). Detta così sembra una cosa davvero complessa, proviamo a spiegarla in maniera più semplice.

La tecnica HDR consente di realizzare immagini con livelli di illuminazione che vanno dal più alto al più basso possibile. Per gamma dinamica, quindi, ci si riferisce alla diversa gamma dei possibili valori di illuminazione.

Scattare in HDR significa, dunque, utilizzare una combinazione della stessa immagine per concepire uno scatto unico.

In questa immagine si andranno a bilanciare i livelli di luminosità e di contrasto, combinando le informazioni registrate dal sistema.

Come funziona l’HDR

Scattando una foto davanti ai tuoi occhi vedrai una singola immagine. In realtà attraverso la modalità HDR la fotocamera ne scatterà tre allo stesso tempo, con tre diverse modalità:

  1.        esposizione media,
  2.        sovraesposizione
  3.        sottoesposizione.

In HDR tutte le informazioni delle tre immagini verranno raggruppate per ottenere una sola immagine molto dettagliata.

L’occhio umano è capace di avvertire un contrasto, o gamma dinamica, massimo di circa 16384:1 ovvero fino a 16.384 volte in più del più basso valore di luminosità percepito.

Il sensore della macchina fotografica, che è molto meno adattabile dell’occhio umano, ha un contrasto di 2048:1.

Quando c’è molta luce però, il contrasto può arrivare a circa 100.000:1. In questo caso l’HDR si rivela molto utile offrendo una gamma dinamica più elevata della norma.

L’effetto è ricco di particolari, decisamente ben bilanciato nella luminosità e dall’effetto complessivo accurato.

Se c’è poca luce usa l’HDR

Perfetta per quando c’è poca luce, la tecnica HDR riesce ad assicurarti la buona resa di uno scatto. Ottiene, infatti, l’illuminazione solo laddove ce ne è bisogno, ovvero nelle parti sottoesposte, senza rischiare di sovraesporre quelle già in luce.

Stessa cosa vale quando c’è troppa luce, ad esempio quando si verifica una situazione di contrasto forte tra le zone d’ombra e quelle esposte alla luce.

Come abbiamo detto la caratteristica dell’HDR è quella di regolare le differenze di luce, assicurando uno scatto finale assolutamente bilanciato.

HDR in modalità Panorama

Gli scatti esterni per realizzare panorami sono una di quelle occasioni in cui usare l’HDR è consigliabile. In esterna è, infatti, facile imbattersi in aree diversamente esposte e per catturare tutti i dettagli è necessario ponderare la diversa quantità di luce che il sensore riesce a catturare.

Attenzione a non eccedere, però, perdendo l’autenticità dell’immagine: non sempre l’HDR restituisce immagini più belle o artisticamente rilevanti. Si tratta di un sistema che altera la visione naturale e, quindi, va usata con parsimonia.

Quando evitare l’HDR

Con soggetti in movimento l’HDR non dà il meglio di sé: il risultato che si potrebbe avere è una sfocatura dell’immagine finale.

Lo scatto è frutto, come abbiamo spiegato, di tre foto consecutive che aumentano il tempo di esposizione ed il movimento tra uno scatto e l’altro, genererebbe un’immagine poco nitida.

Potresti avere un risultato poco soddisfacente anche nel caso in cui tu volessi mantenere un contrasto tra il soggetto in primo piano e lo sfondo: verrebbe meno la differenza tra luci ed ombre e lo scatto potrebbe apparire troppo piatto.

Attenzione anche ai colori particolarmente intensi il rischio è quello di alterarli eccessivamente con il risultato di ottenere tonalità ancora più accese.

Come usare l’HDR

Per poter usare questa tecnica dovrai procurarti una macchina fotografica dotata del modo manuale o della funzione di compensazione dell’esposizione o della funzione auto exposure bracketing. Dovrai usare un treppiede, che assicuri massima stabilità ai tre scatti ed un software per realizzare immagine HDR.

Per sapere come utilizzare l’HDR, però, serve soprattutto l’esperienza. Non è sempre semplice capire quale sia la situazione più adatta in cui fare ricorso a questa tecnologia di imaging.

Per poterla usare al meglio, dunque, dovrai imparare ad interpretare correttamente gli stati di luce. Per questo non esiste un software ma solo il lavoro sul campo!